La Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie, con un appello al Premier Conte e alle Regioni, sottolinea la necessità di programmare in autunno vaccinazioni di massa per prevenire l’influenza stagionale: il sovrapporsi della patologia con Covid-19 può generare gravi ritardi diagnostici con conseguenze nefaste dal punto di vista clinico ed economico
In questi giorni la Comunità Scientifica sta affrontando con tutto il suo impegno l’epidemia di Covid19: anche se la tempesta non è ancora passata però, è già necessario riflettere sugli scenari futuri. In particolare desta preoccupazione l’ipotesi di una concomitanza, il prossimo autunno, tra l’Influenza Stagionale e l’eventuale persistenza sub-epidemica o endemica del SarsCoV2 e della malattia Covid19. Per questo la SIMG – Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro della Salute Roberto Speranza, destinandola per conoscenza anche al Direttore dell’ISS Silvio Brusaferro, ai governatori delle Regioni e agli assessori alla Sanità, in cui chiede di procedere in maniera massiccia alla vaccinazione anti-influenzale. Ricordiamo che la vaccinazione gratuita prioritaria nel nostro Paese è ormai da molti anni una realtà: coinvolge la popolazione sopra i 65 anni, i soggetti affetti da malattie croniche ed altri soggetti a rischio.
“Stiamo maturando la convinzione che i sintomi di esordio delle due patologie provocheranno un ulteriore aggravio del carico di malattia, con difficoltà crescenti per medici e pazienti a orientarsi nella diagnosi – evidenzia il Prof. Claudio Cricelli, Presidente SIMG. – In molti Paesi le autorità sanitarie stanno suggerendo una vaccinazione anti-influenzale di massa. È necessario dunque riflettere immediatamente sul rischio che anche nel nostro Paese, al sopraggiungere dell’epidemia stagionale di influenza, sia ancora in corso un’epidemia, anche ridotta, di Sars-CoV2. L’impatto combinato delle due patologie potrebbe provocare danni incalcolabili alla popolazione del nostro Paese”.
L’importanza delle vaccinazioni di massa
Non è possibile ad oggi effettuare una stima appropriata della mortalità in eccesso per influenza. La stima dei casi di influenza sulla popolazione over 65 si aggira per stima intorno al 3,2%, ossia circa 1,2–1,5 milioni di persone. Si stima un’incidenza dell’influenza di circa il 9% nella fascia d’età 50-64, con circa 3,5 milioni di individui colpiti, soprattutto nella popolazione non vaccinata. In conclusione, stimando un andamento epidemico di influenza simile a quello del 2019-20, la capacità confondente della patologia influenzale, nel caso essa si sovrapponga all’epidemia Covid19, si estenderebbe ad alcuni milioni di persone.
“La Società Italiana di Medicina Generale propone una vaccinazione di massa per la prossima epidemia di influenza stagionale per far fronte a questi rischi di sovrapposizione che potrebbero verificarsi – afferma il Presidente SIMG Claudio Cricelli. – Esistono dubbi assai fondati sulla durata del Covid19: le previsioni più equilibrate parlano di una durata complessiva non inferiore a sette mesi, con una coda epidemica spinta fino a 180-270 giorni dall’esordio del Caso 1. La lunghezza e le modalità di espressione sono tuttavia difficili da definire, ma si prevede che l’inizio e lo sviluppo dell’epidemia di influenza stagionale possa sovrapporsi alla coda epidemica di Covid-19. Si rivela pertanto fortemente raccomandabile estendere la vaccinazione anti-influenzale al maggior numero possibile di cittadini”.