L’intolleranza al lattosio, nasce per colpa di un enzima che non produciamo in modo sufficiente, l’enzima lattasi, che serve appunto a digerire il lattosio, lo zucchero presente nel latte.
In mancanza di lattasi, non tutto il lattosio che arriva nell’intestina viene scisso, causando accumuli che non vengono assorbiti. Questi fermentano, causando quindi i sintomi tipici dell’intolleranza al lattosio: flatulenza, gonfiore e diarrea.
Questo tipo di intolleranza, è una delle più diffuse al giorno d’oggi, da non confondere con l’allergia al latte, una reazione del sistema immunitario alle proteine in esso contenute.
Sintomi dell’intolleranza al lattosio
Come abbiamo detto, se nell’intestino manca o scarseggia l’enzima lattasi, il lattosio transita nella forma non scomposta e non viene assorbito. Proprio per questo motivo si avvertono una serie di sintomi intestinali più o meno fastidiosi e gravi, diversi da persona a persona:
- Dolore e gonfiore addominale
- Meteorismo e flatulenza
- Nausea
- Mal di testa e stanchezza
- Eruzioni cutanee
Chi soffre di intolleranza al lattosio?
Le statistiche dicono che questo tipo di intolleranza, sorge dopo i venti anni, e ne soffrono otto persone su dieci, in età tra i 20 e i 55 anni.
Innanzitutto, ricordiamo che esistono diverse forme di intolleranza con diversi gradi di gravità, e in ogni caso si prenderanno tutte le misure più adeguate per non avere ulteriori problemi.
Accorgimenti necessari
Per limitare i fastidi causati dall’intolleranza al lattosio, è bene ridurre la quantità di latticini da inserire nella propria dieta.
Innanzitutto è importante determinare l’entità della propria intolleranza attraverso visite mediche, in modo da imparare a regolarsi nell’eventuale assunzione di lattosio. Se c’è un’effettiva intolleranza, occorre evitare o ridurre i cibi che lo contengono (latte, latticini freschi, gelati, panna) nella dieta giornaliera.
Se il latte però, risulta essere la vostra fonte principale di calcio, ma non potete più berlo, è necessario integrare la vostra alimentazione con sostituti come sardine, spinaci o broccoli.
Quando si scopre di essere intolleranti al lattosio, non si devono eliminare tutti i cibi che lo contengono, ma basterà assumere ogni giorno una piccola quantità di latticini, aumentando gradualmente la dose per costruirvi pian piano una resistenza. Fermarsi se i sintomi ricompaiono.
E’ necessario però rinunciare a formaggi freschi come mozzarella, certosa e tutti i formaggi che si presentano con un aspetto molle. Sì invece a grana e parmigiano, soprattutto se stagionati a lungo, poiché presentano bassissime o nulle quantità di lattosio e sono quindi ben tollerati da stomaco e intestino.
Anche lo yogurt può essere assunto senza particolari conseguenze. I microrganismi dello yogurt infatti, producono anche la lattasi necessaria per digerire il lattosio dello yogurt.
Per tutti coloro che non riescono a rinunciare ad una tazza di latte, un valido sostituto è quello di soia. È possibile trovarlo nei negozi di prodotti naturali e in quasi tutti i supermercati.
Ricordiamo infine, che il lattosio è contenuto anche in molti alimenti confezionati come dolci, biscotti, prosciutto cotto, insaccati e cibi precotti. Persino alcuni farmaci hanno tra gli eccipienti il lattosio. In certe pillole, c’è abbastanza lattosio da provocare sintomi di intolleranza in alcuni soggetti.
Prestare quindi molta attenzione alle etichette.